Scritto da 15:02 Politica Interna

Autonomia differenziata: una legge che cambierà l’Italia

Il ddl sull’autonomia differenziata è stato recentemente approvato in CDM.

Breve sintesi

È ormai da diverse settimane che l’argomento dell’autonomia differenziata è entrato a gamba tesa nei dibattiti quotidiani, con innumerevoli pareri da nord a sud.

L’autonomia differenziata, che vede nel Ministro Calderoli il suo principale promotore, è stata recentemente approvata all’interno del Consiglio dei Ministri dando il via libera alla discussione in Parlamento.

Dopo il via libera dal Consiglio dei Ministri al disegno di legge, il presidente Mattarella ha firmato le disposizioni per l’attuazione. In una nota, il governo ha spiegato come questo provvedimento mira a promuovere la crescita del Paese attraverso l’autonomia delle Regioni, senza dividere il Paese o favorire alcune Regioni rispetto ad altre.

L’autonomia negli anni

La nascita dell’autonomia in Italia si ha dopo la fine della seconda guerra mondiale, con la creazione di movimenti separatisti, soprattutto in Sicilia e Sardegna. Per mantenere quindi salda la Repubblica vennero riconosciute cinque regioni a statuto speciale, alle quali la Costituzione riconosce forme e condizioni particolari di autonomia secondo la disciplina di uno statuto speciale, approvato con legge costituzionale.

Negli anni recenti le regioni che più hanno spinto per una maggiore autonomia sono state la Lombardia e il Veneto; in primis con un tentativo di referendum nel 2000 e poi con l’avvenuto referendum consultivo regionale del 2017, con l’obiettivo di sondare la volontà degli elettori in merito alla possibilità per la regione di avviare, secondo l’articolo 116 della Costituzione, le iniziative istituzionali necessarie per richiedere allo Stato l’attribuzione di ulteriori forme e condizioni particolari di autonomia.

Roberto Calderoli, ministro degli affari regionali che si occupa della autonomia differenziata.
Roberto Calderoli (Lega) – Ministro agli affari regionali e all’autonomia.

L’autonomia differenziata di Calderoli

L’autonomia differenziata non è però una novità di questo governo; la firma dei pre-accordi risale all’inizio del 2018, con il Governo Gentiloni. La legge si è poi incagliata nella ricerca dei LEP, trovandosi invece ora più vicina che mai alla sua introduzione. È infatti degli ultimi giorni la notizia che il Consiglio dei Ministri ha approvato il disegno di legge sull’attuazione dell’autonomia differenziata, passando ora la palla al Parlamento per discussione della legge.

A livello pratico, l’autonomia differenziata non è altro che il riconoscimento, da parte dello Stato, dell’attribuzione a una regione a statuto ordinario di autonomia legislativa sulle materie di competenza concorrente. Insieme alle competenze, le regioni possono anche trattenere il gettito fiscale, che non sarebbe più distribuito su base nazionale a seconda delle necessità collettive. Non è però obbligatorio da parte delle regioni attuare l’autonomia differenziata o attuarla completamente, ad esempio il Veneto ha già fatto richiesta per avere autonomia legislativa su tutte le 23 materie, la Lombardia su 20 materie mentre l’Emilia Romagna su 16.

Cosa sono i LEP?

Punto focale dell’autonomia differenziata sono i LEP (Livello Essenziale nelle Prestazioni), indicatori della misura effettiva di diritti civili e sociali che devono essere determinati e garantiti sul territorio nazionale. In questo modo viene quindi tutelata l’unità economica e la coesione sociale della Repubblica, fornendo indicazioni programmatiche cui le Regioni devono attenersi nella redazione dei loro bilanci e nello svolgimento delle funzioni loro attribuite.

I LEP sono il necessario presupposto giuridico e sociale per l’autonomia differenziata ed occorre che siano individuati i livelli dei servizi, i relativi costi ed i fondi di perequazione. Questi ultimi sono le risorse necessarie affinché anche i territori più svantaggiati abbiano la possibilità reale di offrire quei servizi e garantire diritti in misura analoga a quella dei territori già avvantaggiati.

De luca, il presidente della regione Campania, è uno dei più critici sulla autonomia differenziata.
Vincenzo De Luca – Presidente della regione Campania

Le critiche all’autonomia differenziata

Diversi sono i fattori che più hanno sollevato le critiche sull’autonomia differenziata, e primo fra tutti il trattenimento del gettito fiscale all’interno della regione; infatti secondo i più critici ciò porterebbe ad una drastica diminuzione dei fondi per le manovre di bilancio statali. Sono però numerosi i pareri favorevoli secondo i quali una gestione regionale delle tasse porterebbe ad una più efficiente gestione dei servizi, agendo in modo più mirato sulle reali necessità dei cittadini.

Un altro punto fondamentale delle critiche all’autonomia differenziata, maggiormente dibattuto negli ultimi giorni, è la questione scolastica che secondo i critici porterebbe ad una differenziazione dei programmi di istruzione e a sistemi di reclutamento territoriale, ma è anche lo stesso Calderoli ad aver presentato dubbi sul trasferimento della materia scolastica alle regioni.

Nonostante le critiche, che sono molteplici oltre a quelle riportate, la legge sull’autonomia differenziata sta continuando il suo iter di discussione nel Parlamento.

Ultima Modifica: 30 Marzo 2023