Scritto da 17:08 Politica Interna

Politicare intervista Paolo Romano (PD), eletto nel consiglio regionale lombardo a 26 anni

26 anni, consigliere con 9266 voti, Paolo Romano si racconta alla redazione Politicare.

Paolo Romano

Lei è stato eletto con 9266 preferenze. Quali sono i temi in cima alla sua agenda politica?

<<Sicuramente ci sono i temi legati alla nostra generazione, non sempre ben gestiti dalla Regione Lombardia. Uno su tutti riguarda il diritto allo studio: oggi è un tema fondamentale perché tantissimi ragazzi non hanno la possibilità economica per poter studiare e questo rende, nel nostro paese, le disuguaglianze ancora più marcate (da regione a regione). Purtroppo, la Regione Lombardia è tra le più indietro, in Italia, in termini di diritto allo studio (anche per quanto riguarda le borse di studio, troppo basse rispetto al costo della vita quotidiana lombarda). 

Poi sui trasporti: Trenord è l’unica agenzia di trasporto che io conosca in Italia, tra quelle regionali e quelle locali, a non avere un abbonamento scontato per studenti e studentesse giovani. Considero questo aspetto molto grave perché significa che un manager di sessant’anni paga la stessa cifra (per un abbonamento mensile o annuale) di un ragazzo di ventidue che deve raggiungere la propria università. 

Un’altra priorità riguarda sicuramente il tema della salute mentale che è di competenza regionale. La Lombardia ha dei servizi per la salute mentale pessimi: sia le UONPIA (Unità operativa di Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza), servizi per l’età infantile e adolescenziale, sia i CPS (Centri Psico-sociali), centri per adulti, presentano file d’attesa di oltre 2-3 anni anche solo per una visita (neuropsichiatrica).

La Lombardia non è una regione dotata di un servizio di filtro del servizio pubblico per quanto riguarda lo psicologo di base. Troppo spesso accade a pazienti di cambiare psicologo di seduta in seduta. Il centro-sinistra ha avanzato delle proposte riguardanti questo tema ma il centrodestra non ci ha voluto ascoltare. 

Infine, il tema lavoro: le regioni si occupano di corsi di formazione, come ad esempio quello sulla sicurezza sul luogo di lavoro, dove, ad oggi, la Lombardia ha pessimi risultati e questo si percuote sul numero di morti, estremamente elevato negli ultimi anni. 

Inoltre, la Lombardia sottopaga gli stagisti: vengono sfruttati ragazze e ragazzi per 300-500 euro al mese>>.

Paolo Romano, PD, eletto nel consiglio regionale lombardo a 26 anni.
Paolo Romano, PD, eletto nel consiglio regionale lombardo a 26 anni.

In una sua recente intervista ha dichiarato di aver sostenuto Elly Schlein alle primarie. Come valuta il suo operato?

<<Io credo che Elly abbia ridato respiro e forza al Partito Democratico, facendo chiarezza su temi che necessitavano una (stabile) presa di posizione. La sua leadership ha riavvicinato tante persone a un partito di centro-sinistra. Credo abbia anche il pregio di essere una segretaria orizzontale che ascolta molto la base del partito, ultimamente diventato troppo personalistico>>.

Dal 24 febbraio 2022 ci troviamo di fronte al conflitto russo-ucraino. Quale è la sua posizione in merito all’invio di armi all’Ucraina? È la stessa espressa dal suo partito?

<<Si, è la stessa. Credo e crediamo che la conclusione del conflitto non avvenga, di certo, tramite l’invio di armi. Deve essere ripristinato il ruolo della diplomazia per vedere la risoluzione del conflitto. Credo che l’Europa, ad oggi, non abbia agito abbastanza come Europa Unita: su questo chiediamo uno sforzo più grande. Questo poi non vuol dire non dare all’Ucraina, paese invaso e distrutto, le armi per difendersi. L’invio di armi rappresenta, per il nostro partito, una necessità transitoria e non la chiave di risoluzione del conflitto>>. 

Paolo Romano, PD, eletto nel consiglio regionale lombardo a 26 anni.
Paolo Romano, PD, eletto nel consiglio regionale lombardo a 26 anni.

Perché secondo lei c’è un elevato astensionismo nei giovani? C’è ancora troppa distanza che li divide dai partiti politici? I social media potrebbero avere un ruolo importante nella mediazione tra le due parti? 

<<La distanza è presente perché la politica non si occupa di noi.

Chi è che in questi anni si è impegnato a fare proposte concrete sulle politiche giovanili e a portarle avanti? Rimane difficile, quindi, interessarsi. Dall’altra parte, è nostro compito mettere piede nella politica, nella questione comune e lottare affinché questi temi vengano ascoltati e portati sulla scrivania. 

Con la Schlein vedremo un grande ritorno alle urne da parte dei giovani. Il risultato alle regionali della Lombardia ne è un esempio: ho 26 anni e sono stato il più votato dagli under 30 perché il chiaro messaggio di Majorino e della Schlein, non ancora in qualità di segretaria, ha convinto>>.

Il Presidente Mattarella ha firmato, dopo il via libera del Consiglio dei ministri al disegno di legge, le disposizioni per l’attuazione dell’autonomia differenziata delle Regioni a Statuto Ordinario. C’è chi sostiene che questo progetto politico possa marcare, in maniera ancor più profonda, le differenze tra Nord e Sud. Quale è la sua posizione in merito?

<<Questo è un progetto pensato per alimentare le disuguaglianze tra Nord e Sud. Io non sono nazionalista. Abbiamo voluto l’Italia unica, come Repubblica, consapevoli che il destino delle grandi città del nord fosse strettamente legato al destino di quelle del sud.

Non può esserci, quindi, Milano senza Bari e Palermo senza Torino. In un paese già pieno di diseguaglianze, lo trovo un progetto improponibile. Piuttosto, dovremmo lavorare per una più stretta cooperazione tra Nord e Sud, cercando di migliorare l’efficienza di alcuni sistemi in difficoltà. 

Sono, quindi, fermamente contrario al disegno di legge, a questo disegno di legge>>. 

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Ultima Modifica: 9 Maggio 2023

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