Scritto da 12:00 Politica Interna

La Lombardia premia FdI con Michele Schiavi: sindaco a 19 anni e ora anche consigliere regionale più giovane d’Italia

Diplomato al liceo scientifico di Gazzaniga e appassionato di politica, Michele Schiavi di FdI, frequenta ora la facoltà di Giurisprudenza all’Università degli Studi di Bergamo.

Classe ’99, appena ventiquattrenne ed è già sindaco di Onore da qualche anno: Michele Schiavi, gruppo FdI, neo eletto consigliere regionale per la regione Lombardia, si racconta alla redazione di Politicare.eu e ci fornisce un quadro generale delle scelte politiche dell’attuale Governo Meloni.

«Ho avuto la fortuna di trovare la politica come passione e parte della mia vita»

Lei è il più giovane consigliere regionale lombardo, nonché il più giovane sindaco d’Italia. Quanto tempo ha dovuto militare in FdI prima di raggiungere questo importantissimo traguardo?

«Mi sono appassionato al mondo della politica prestissimo, a 14 anni, ed ho subito iniziato a militare con FdI. Per scherzare, ma non troppo, dico sempre che “ero talmente scarso in qualunque sport che dovevo occupare il mio tempo libero in un altro modo.” Sono stati anni in cui la gavetta e la militanza sono state molto intense, soprattutto in un partito come quello di FdI che fino a qualche tempo fa contava percentuali ben diverse rispetto alle attuali. All’inizio eravamo 3 o 4 persone, le stesse che poi hanno fondato il circolo FdI di cui sono stato eletto Presidente e che hanno contribuito a far crescere il partito puntando su un’intuizione vincente: i giovani.»

Giovani come opportunità, non come problema

Nel suo programma l’attenzione ai giovani e alle nuove generazioni è centrale, soprattutto in tema di natalità. Quali sono secondo Lei le linee guida che il governo dovrebbe adottare a riguardo?

«Questo è uno dei temi principali che ho affrontato anche nella mia campagna elettorale e a cui tengo particolarmente.

Credo che la questione della natalità debba essere affrontata tanto dal settore pubblico quanto da quello privato. Proprio il mese scorso sono usciti i dati delle nascite relativi al 2022 ed è assurdo il fatto che, ancora una volta, abbiamo raggiunto un record negativo con meno di 400.000 nuovi nati nell’anno. Sicuramente stiamo facendo piccoli passi avanti grazie all’istituzione – fortemente voluta dal gruppo FdI – del Ministero della natalità, ma la strada è ancora lunga. Le uniche province che registrano un dato positivo grazie anche alla loro fiscalità sono Trento e Bolzano dove, circa 10 anni fa, è stata istituita un’agenzia legata al tema della famiglia, che ha inizato a valutare tutte le politiche regionali sotto quest’aspetto.

Noi come Comune abbiamo aderito alla rete dei “Comuni Amici della Famiglia” che incorraggia la natalità con incentivi fiscali ed erogazione di nuovi servizi. Penso al tema del welfare e alla conciliazione della vita privata con quella lavorativa.

Spesso si parla dei giovani facendo riferimento a loro solo come ad un problema (vedasi il tema delle baby gang e delle dipendenze) e mai come ad un’opportunità. Ecco perchè ho deciso di portare i giovani all’interno degli uffici comunali e di fargli fare delle esperienze lavorative retribuite per farci contaminare dalle loro idee, dalla loro voglia e dai loro modi di fare.»

Michele Schiavi, Gruppo FdI.

Autonomia differenziata: se e come aumenterà il divario tra Nord e Sud Italia

Dopo l’approvazione del ddl Calderoli sull’autonomia differenziata, molte sono state le critiche soprattutto in merito all’accentuazione del divario tra Nord e Sud. Può offrirci una sua personale chiave di lettura?

«Sarò sincero, non ho ben compreso la natura delle polemiche che ruotano attorno al ddl Calderoli, in primis perchè questa proposta fornisce soltanto delle regole per arrivare alle intese tra lo Stato e le Regioni. Le stesse intese hanno una durata di tempo limitata e devono passare dall’approvazione del Parlamento, ecco l’ulteriore elemento di garanzia fornito dal ddl. Credo che questo sia un modo per tutti i territori, soprattutto quelli più arretrati (e con ciò non mi riferisco solo al sud ma ad esempio anche al mio territorio), di essere tutelati e proietatti verso il miglior livello di prestazioni attuale.

Dobbiamo partire da un dato che ci dice che se tutte le regioni spendessero come la regione Lombardia, l’Italia avrebbe un risparmio annuo di 23 miliardi di euro. Il fatto di tendere ad un risparmio, generando e redistribuendo maggiori e migliori risorse per tutti, può rappresentare solo un fattore positivo per il nostro Stato. Ecco perchè penso che da questo punto di vista, il ddl Calderoli vada nella giusta direzione.»

SSN a rischio con l’introduzione di un’assicurazione privata. Italia vicina al modello USA?

Circa due mesi fa balzò alle cronache un video del Governatore campano Vincenzo de Luca, che lasciava intendere la volontà del Governo Meloni di introdurre un’assicurazione sanitaria. In caso la notizia ci fosse confermata da Lei, si potrebbe più parlare di Stato sociale?

«Il Ministro della salute ha sempre rimarcato l’importanza di un SSN che sia pubblico e coinvolga anche i privati. L’idea di sostituire l’attuale servizio pubblico con un’assicurazione privata sicuramente non mi vedrebbe d’accordo. Tuttavia se si parla di assicurazioni sanitarie integrative credo che il discorso assuma una piega diversa. Già oggi sono moltissime le aziende che offrono questo tipo di servizio ai loro dipendenti, ecco perchè questo mi sembra un tema molto interessante su cui costruire una nuova normativa a livello nazionale.»

Conflitto russo-ucraino, «L’Italia ha un ruolo guida nella pacificazione»

Per quanto riguarda la politica estera e nel dettaglio il conflitto russo-ucraino, a suo parere l’Italia potrebbe rivalutare la linea interventista portata avanti dal nostro Presidente del Consiglio?

«No, penso di no. Abbiamo preso un impegno ed uno Stato serio, il proprio impegno soprattutto a livello internazionale, lo mantiene. Penso che quando ci sia uno Stato con cui l’Italia ha ed ha avuto rapporti economici e politici, come la Russia, la situazione sia molto delicata, anche se quella di intervenire a favore dello Stato invaso, debba essere una scelta poco discutibile. Inoltre ritengo giusto e lecito l’invio di armi a favore dell’Ucraina, fiducioso che da qui a breve questi equipaggiamenti saranno sempre meno e per minor tempo. Spero che nei prossimi mesi l’Italia possa assumere il ruolo di guida nella pacificazione tra questi due territori e popoli.

L’Italia ha una storia politica anche recente in qualità di ponte tra l’Occidente e la Russia: penso ad esempio a “Pratica di mare” quando Bush e Putin si incontrarono grazie all’intervento dell’Italia. Condivido pertanto la linea interventista del gruppo FdI e credo che il nostro Presidente possa diventare ancor più una leader a livello mondiale qualora la Russia faccia presente la sua volontà di instaurare un dialogo con l’Occidente.»

Social e politica, il contatto umano alla base di tutto

Il suo rapporto con i social da quando è diventato sindaco di Onore è stato altalenante e controverso. Come pensa che possa influire il mondo social sulla politica e sull’approccio dei giovani alla politica?

«Il social è sicuramente un mondo in cui, chi fa politica nel 2023, deve stare. In primis per raggiungere in pochissimo tempo e con maggiore facilità moltissime persone che magari con l’attività politica tradizionale sarebbe difficile raggiungere. Penso che sia fondamentale che i social siano uno strumento di supporto senza però sostiutire l’attività politica vera e propria fatta di contatto umano e dell’essere sul territorio.

Ogni anno quando ricorre l’anniversario della mia elezione a Sindaco, mi diverto a rispolverare qualche commento social (Facebook nel dettaglio), in cui molte testate giornalistiche – specialmente di sinistra – mi criticavano sminuendomi e talvolta accusando anche la mia famiglia. A distanza di anni, qualcuna di queste persone mi ha contattato in privato chiedendomi scusa e complimentandosi per il mio percorso politico. Ecco, questa è la doppia faccia del social: da un lato quella che tende ad accentuare il distacco umano e a minimizzare l’empatia, dall’altro quella che invece mi ha dato una visibilità enorme che molto probabilmente non avrei mai avuto»

Ultima Modifica: 27 Aprile 2023

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