Il contesto
Lo scorso 12 e 13 febbraio i cittadini del Lazio e della Lombardia sono stati chiamati a votare il nuovo (o Presidente) di regione e i rispettivi consigli regionali. Erano elezioni molto attese da parte sia della maggioranza di governo, ovvero il centrodestra, sia dalle opposizioni, composte da centrosinistra, Movimento 5 Stelle e Terzo Polo. Ancora una volta, il vincitore sembra essere l’astensionismo, come evidenzia Eligendo, il sistema integrato di diffusione dei dati elettorali.
Candidati, alleanze e coalizioni
Il centrodestra si è presenta con la classica coalizione, ovvero Fratelli d’Italia, Lega, Forza Italia e Noi Moderati, sia in Lombardia dove ha appoggiato la riconferma di Attilio Fontana, sia nel Lazio dove ha appoggiato la candidatura di Francesco Rocca. Il centrosinistra, invece, si è presentata a pezzi sia in Lombardia che nel Lazio.
In Lombardia la coalizione era formata da Pd, M5S e Alleanza Verdi/Sinistra che appoggiava il candidato Pierfrancesco Majorino, con il Terzo Polo (Azione e Italia Viva) che appoggiava la corsa solitaria della ex vicepresidente di Attilio Fontana, Letizia Moratti.
Nel Lazio, invece, il Pd e Alleanza Verdi/Sinistra decidono di provare una coalizione con il Terzo Polo candidando Alessio D’Amato, con il Movimento 5 Stelle che corre in solitaria appoggiando Donatella Bianchi.
Due sfide importanti
Per il centrodestra queste elezioni non erano solo l’occasione di confermare una regione che governano da anni, ovvero la Lombardia, e (ri)conquistare una regione come il Lazio governata negli ultimi 5 anni da Nicola Zingaretti (Pd+M5S), ma anche cercare una conferma di stabilità e apprezzamento dell’Esecutivo nato poco più di 100 giorni fa. Tuttavia non è mancata per il centrosinistra l’occasione di testare quale potesse essere il miglior alleato, tra M5S e Terzo Polo, in termini elettorali.
Risultati e previsioni: elezioni scontate o inaspettate?
Un cdx che domina in entrambe le regioni, con risultati migliori delle previsioni sondaggistiche: FdI primo partito, la Lega che recupera (rispetto ai risultati delle ultime elezioni Politiche) e FI stabile. Un csx che ottiene più o meno la percentuale assegnata nei sondaggi. Terzo Polo e M5S dimezzano le percentuali rispetto a quelle delle elezioni politiche dello scorso 25 Settembre. Passando ai dati e comparandoli con le ultime rilevazioni della casa sondaggistica “Ipsos” notiamo come i candidati del cdx erano sottostimati: in Lombardia Fontana ottiene il 54.7% – nel sondaggio 46%, Majorino 33.9% – nel sondaggio 33.8%, Moratti 9.8% – nel sondaggio 19%; nel Lazio Rocca ottiene il 54% – nel sondaggio 41.2%, D’Amato 33.5% – nel sondaggio 34.1%, Bianchi 10.8% – nel sondaggio 20%.
Analisi dei dati: astensionismo e voto dei giovani
Un altro dato su cui ovviamente cade l’occhio è l’alto astensionismo che ha colpito queste elezioni regionali. Nel Lazio ha votato il 37.2% degli elettori aventi diritto, in Lombardia il 41.7%. Difficile capire i reali motivi, ma sicuramente possiamo dedurre che c’è stata una maggiore mancanza di fiducia nell’elettorato di centrosinistra che (probabilmente) non ha premiato le fratture e le divisioni all’interno della coalizione.
Infine un ultimo dato, non certo per ordine di di importanza, è il voto della fascia di età che va dai 18 ai 34 anni. Tendenzialmente questa fascia di età, ormai da anni, votava maggiormente movimenti o partiti progressisti, questa volta le cose sembrano essere cambiate. Dai dati degli exit poll dell’Opinio Rai si può notare come i giovani questa volta abbiano premiato più il cdx, in Lombardia quasi pareggiando con il candidato avversario del csx e nel Lazio addirittura Rocca sarebbe primo in tutte le fasce d’età, rispetto all’avversario del csx D’Amato, compresa ovviamente la fascia dei più giovani.
Ultima Modifica: 16 Febbraio 2023
