Scritto da 9:06 Politica Interna

Superbonus 110%: 120 miliardi “gratuiti”

Superbonus 110% e blocco dei crediti.

Superbonus

Breve sintesi

Negli ultimi giorni stanno facendo molto discutere le questioni che girano attorno al bonus edilizio al 110%, conosciuto come Superbonus, e che secondo Giorgia Meloni è “costato 2000 euro ad ogni Italiano, anche a un neonato o a chi una casa non ce l’ha. Non era gratuito, il debitore è il contribuente italiano”.

Tre anni di Bonus

Il Superbonus 110% è una misura introdotta il 19 maggio 2020 dal governo Conte II, composto dal Movimento 5 Stelle e dal Partito Democratico. Consiste in una serie di meccanismi d’agevolazione, detrazioni e rimborsi per interventi di natura edilizia, con l’obiettivo di rinnovare costruzioni e infrastrutture, migliorandone l’efficienza energetica e al contempo stimolare e risollevare il settore edile in crisi a causa della pandemia. È risultata una misura economicamente distorsiva e inflazionistica, con benefici relativamente modesti sul piano della riduzione delle emissioni di Anidride carbonica. Criticato ma non abrogato da Mario Draghi, è ora probabilmente nelle sue fasi finali dati gli ultimi risvolti sulla gestione dei crediti.

Cantiere in costruzione con il superbonus
Cantiere in costruzione grazie al superbonus

120 Miliardi di crediti

Giovanni Spalletta, direttore generale delle finanze del Mef, ha dichiarato in audizione in commissione come i crediti, a inizio febbraio, avessero raggiunto la quota di 110 miliardi. Una cifra che però salirebbe a 120 miliardi secondo le ultime stime, circa 40 miliardi in più di quanto inizialmente preventivato. In questo contesto già critico, la Premier ha aggiunto come il superbonus continui a generare 3 miliardi di crediti ogni mese.

È stata quindi presa, basandosi su questi dati, la decisione della presidente del consiglio e del Ministro Giorgetti di bloccare il ricorso alla cessione dei crediti o allo sconto in fattura per i nuovi interventi e bloccare l’acquisto da parte degli enti pubblici dei crediti incagliati. La motivazione di questa decisione è anche supportata dal fatto che se il superbonus venisse mantenuto fino a fine anno non si avrebbero i soldi per la scrittura della legge di bilancio.

Giuseppe Conte invitato a Quarta Repubblica per discutere sul tema superbonus
Giuseppe Conte a Quarta Repubblica – 20/02/2023.

Le critiche dell’opposizione

Non sono certo mancate le critiche da parte dell’opposizione sulle decisioni del governo, soprattutto da parte del padre della riforma: il Movimento 5 stelle di Giuseppe Conte. L’ex premier ha infatti attaccato aspramente, durante la trasmissione Quarta Repubblica, dicendo come sia “Gravissimo e irresponsabile che Meloni e Giorgetti parlino di buco di bilancio. Hanno approvato la legge di bilancio e di questo buco non c’è traccia. O stanno dicendo il falso, o hanno elaborato documenti pubblici falsi.”

La stessa opposizione si è ritrovata però divisa contro chi opporsi, è infatti di pochi giorni fa la critica del Renziano Marattin verso i grillini che spiega come “La cessione dei crediti, imposta dal M5s nonostante i rischi, ha favorito le truffe e peggiorato il deficit”. Ad attaccare i 5 stelle è anche il giornalista Antonio Socci, che in un tweet, riporta uno spezzone di la7 della campagna elettorale di Conte, scrivendo come “il disastro attuale del superbonus in una parola ripetuta continuamente da Giuseppe Conte: gratuitamente”.

Aperture e correzioni

Per cercare di risolvere i problemi causati dalla cessione dei crediti del superbonus il governo compie una doppia apertura: la prima sulla strada degli F24 per sbloccare il nodo dei crediti incagliati e la seconda sull’ipotesi di mantenere la possibilità della cessione per i lavori legati al post sisma e gli incapienti. Un’apertura accolta con favore dalle associazioni di categoria, che però si dicono soddisfatte a metà e sperano ancora che altri correttivi arrivino dalla conversione del decreto del 16 febbraio in Parlamento. Partendo proprio dal decreto del 16 febbraio, il Governo ribadisce il suo impegno a trovare le soluzioni più adeguate a quelle imprese del settore edilizio che hanno agito correttamente nel rispetto delle norme”.

Ultima Modifica: 28 Febbraio 2023