Scritto da 16:14 Politica Interna

Salario minimo: l’opposizione unita (o quasi) chiede  €9

Arriva la proposta congiunta dall’ opposizione sul salario minimo a €9.00. Renzi resta fuori dalla cordata anti-meloni.

Salario minimo, il terreno che unisce l’ opposizione contro il Governo Meloni. Un tema che ciclicamente torna a tenere banco nella discussione pubblica, oggi diventa terreno comune per i gruppi d’opposizione che, con la sola esclusione di Italia Viva, fanno scudo intorno a una proposta che fissa la remunerazione oraria minima a €9.00. 

Opposizioni unite (o quasi)

Partito Democratico, Movimento 5 stelle, Sinistra Italiana e Verdi, Azione e +Europa il 30 Giugno scorso hanno annunciato, con un comunicato congiunto, il raggiungimento di un accordo sulla proposta di salario minimo. Un accordo che per la prima volta unisce quasi tutti i gruppi d’opposizione, con solo Italia Viva che si tira fuori dall’intesa anti-meloni: “Matteo Renzi non firmerà la proposta sul lavoro insieme a Fratoianni, Conte e Schlein, come non firmerà proposte su giustizia o fisco con Meloni e Salvini. Il fatto di essere all’opposizione del governo Meloni non significa essere in una coalizione alternativa”. Così si legge in una nota di Italia Viva. 

Il testo della proposta

Nella nota congiunta presentata dai leader d’opposizione, si denunciano le mancanze del sistema di contrattazione collettiva, la grave crisi dei salari, oggi ancor più evidente a causa della spirale inflativa. La proposta si articola in 7 punti, con l’individuazione del salario orario minino a €9.00 lordi da affiancare alle garanzie già previste dai CCNL. Una base salariale da rivolgere a tutte le fasce di lavoratori “deboli” ivi compresi gli autonomi.

Il tetto dei €9.00 sarebbe in realtà un primo punto di partenza, essendo prevista anche l’istituzione di una commissione ad hoc, che riveda il dato con cadenza regolare per poter garantire un adeguamento di tale soglia alle esigenze contingenti. Previsto inoltre, un supporto per le imprese alle quali verrebbe concesso un beneficio economico per far fronte all’aumento delle spese; oltre che la concessione di tempistiche per l’attuazione dei nuovi contratti. https://www.politicare.eu/2023/04/13/il-lavoro-va-pagato-adeguatamente/

Salario minimo

I punti da chiarire

Non poche le perplessità però, in particolare su quali siano le quote comprese nei 9 euro all’ora. Se nei €9.00 lordi, rientrassero anche tredicesima e TFR (trattamento di fine rapporto), allora il quadro complicherebbe non poco lo scenario dei salari. Secondo l’Inps, infatti, tale previsione tutelerebbe solo 18,4% di lavoratori, attualmente sotto questa soglia, con un aumento dei costi (sopratutto per PA e piccole imprese) difficilmente sostenibile dalla nostra economia, troppo poco produttiva. 

L’anticipo di Calenda

Dubbi anche sulla tenuta dell’alleanza dei leader d’opposizione con frizioni evidenziate anche sui tempi di comunicazione della proposta. Riccardo Magi, leader di +Europa, non ha infatti gradito l’uscita anticipata di Calenda, che sui suoi social ha anticipato di quindici minuti il comunicato stampa congiunto: “Si decide tutti insieme, Azione inclusa, di uscire con comunicato stampa unitario per darne notizia. Calenda brucia gli altri sul tempo e decide di uscire da solo, prima di tutti, per avere 15 minuti di notorietà.  Ma come si fa a fare politica con uno che da bimbo giocava coi l’ego?” 

Calenda replica a distanza di pochi minuti: “Caro Riccardo, come sai, non firmo la proposta in quanto non sono alla Camera. Ed eravamo rimasti d’accordo con gli altri che sarei uscito in contemporanea per evitare che sembrasse un disimpegno. Quando PD ha confermato invio agenzia ho fatto il tweet. Evitiamo polemiche inutili”.

Renzi si tira fuori

Resta fuori Matteo Renzi, che ricorda le diverse promesse fatte sul tema, durante la campagna elettorale; ritenendo poi incompatibile un alleanza politica con Conte, Fratoianni e Schelin. A spiegare però la posizione di IV sul tema, interviene Marattin su Twitter. 

A non convincere sono in particolare i rischi di un salario minimo che segni un valore pari al 75% del salario mediano (contro il 60% raccomandato dall’UE), spiegando i rischi di spirali inflative che si genererebbero con salari oltre questa soglia. Perplessità anche sulla possibile risposta delle imprese, probabilmente impossibilitate a sostenere un costo del lavoro già alto a causa del peso contributivo, con il rischio di contratti in nero e disoccupazione. Alle perplessità si affiancano poi le proposte di IV, che parla di imposta negativa sul modello USA. https://twitter.com/marattin/status/1675193558502891522?t=eVD7jIEPbyTB5kTnwHTPDw&s=08

Luigi Marattin, salario minimo
Luigi Marattin di Italia Viva (ANSA)

Il Governo difende i contratti collettivi

Resta poi ovviamente la distanza con il Governo Meloni, che rilancia la centralità dei CCNL: “Noi di Forza Italia ci rifacciamo al testo dell’Unione europea. Per legge bisogna applicarlo quando non c’è una contrattazione collettiva con percentuali oltre l’80%. Questo non è il caso dell’Italia”. Cosi Antonio Tajani (Vice-presidente e Ministro degli Esteri). Parole che fanno seguito alle parole della ministra Calderone: “Non sono convinta che al salario minimo si possa arrivare per legge”. Posizione immediatamente rilanciata dal capogruppo alla camera di FdI, Tommaso Foti.

Antonio Tajani, salario minimo
Antonio Tajani (ANSA)

Ultima Modifica: 6 Luglio 2023

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