Scritto da 8:37 Politica Interna

Alfredo Cospito: cronaca di un’anarchia politica

Alfredo Cospito, un anarchico condannato per il ferimento dell’AD di Ansaldo Nucleare, sta causando molte discussioni per i suoi risvolti politici. Giovanni Donzelli ha accusato il PD di aver incontrato Cospito per raccogliere informazioni per conto di associazioni terroristiche.

Nordio e Cospito

Breve introduzione

Negli ultimi giorni sta facendo molto discutere, soprattutto per i suoi risvolti politici, il caso Cospito. Alfredo Cospito, classe 1967, è un anarchico condannato a oltre dieci anni di carcere per aver gambizzato l’AD di Ansaldo Nucleare Roberto Adinolfi il 7 maggio 2012. Cospito è stato inoltre condannato a venti anni per il posizionamento di due ordigni in una caserma in Piemonte, che fortunatamente non causarono morti. Per tale atto è stato arrestato per il reato di strage comune, poi rivalutata dalla Corte di Cassazione in strage politica.

Da maggio 2022 Cospito è stato sottoposto a regime di 41-bis dall’allora ministra della Giustizia Cartabia, per evitare che continuasse ad avere contatti con associazioni terroristiche anarchiche. Regime al quale si oppone e contro il quale manifesta tramite uno sciopero della fame da oltre 100 giorni.

Alfredo Cospito, anarchico imputato per il ferimento dell’AD di Ansaldo Nucleare, 30 ottobre 2013 a Genova. Fonte:Italy24press

Lo sciopero della fame: un metodo assodato

Il 2012 non è però la prima volta che si sente parlare di Alfredo Cospito, esso compare sulle pagine di La Stampa e del Corriere della sera già negli anni novanta, quando venivano ripresi alcuni manifesti a firma Amnesty International che ne chiedevano la liberazione. Cospito infatti era stato condannato una prima volta per “reato di mancanza alla chiamata” ad un anno di reclusione, per poi venire condannato di nuovo a due anni nel 1991 per diserzione aggravata.

Fu proprio con questa seconda condanna che Cospito iniziò uno sciopero della fame, portando suo padre a chiedere la grazia all’allora Presidente della Repubblica Francesco Cossiga. La grazia venne accolta dopo due mesi di sciopero della fame, insieme ad altri 48 detenuti per diserzione; non è infatti da dimenticare come il fenomeno dei “renitenti alla leva militare” fosse molto diffuso negli anni Ottanta e Novanta.

La lotta per la giustizia in aula

Intervento di Giovanni Donzelli (Fdi) nell’Aula della Camera, Roma, 31 Gennaio 2023.

Ciò che più ha fatto scalpore, del caso Cospito, negli ultimi giorni sono state le accuse avvenute nella Camera dei Deputati, tra Donzelli (Fratelli di Italia) e i parlamentari del Partito Democratico.

Per capire meglio ciò che è successo bisogna partire da due avvenimenti differenti:

La delegazione PD

Il 12 Gennaio 2023, il detenuto Alfredo Cospito, incontrava nel carcere di Sassari una delegazione del Partito Democratico composta dai parlamentari: Serracchiani, Verini, Lai e Orlando. I quattro parlamentari, ufficiosamente, si trovavano li in funzione dei loro poteri per controllare lo stato di salute del detenuto, che con lo sciopero della fame ha perso già 40kg.

Il documento “segreto”

A Gennaio il GOM, un’articolazione della polizia penitenziaria ha riferito in una relazione indirizzata al Dipartimento amministrazione penitenziaria di un colloquio intercorso tra Cospito e alcuni mafiosi co-detenuti. Questi ultimi avrebbero esortato Cospito a continuare lo sciopero, dicendo che “pezzo dopo pezzo si arriverà al risultato”.

La relazione è stata trasmessa al Ministero della Giustizia, ed è stato proprio in questo momento che Andrea Delmastro, sottosegretario alla Giustizia con delega alle carceri, ha portato la relazione a conoscenza del deputato Giovanni Donzelli del Fratelli d’Italia, con cui condivideva l’appartamento a Roma.


I due avvenimenti si riuniscono quindi nelle dichiarazioni avvenute in aula da Donzelli il 31 Gennaio, quando ha raccontato del colloquio tra Cospito e i mafiosi, sostenendo che è avvenuto proprio durante la visita della delegazione del Pd al carcere di Sassari. Ha anche affermato che Cospito ha indirizzato la delegazione verso i mafiosi co-detenuti, additando il Pd come sostenitore di anarchici, terroristi e crimine organizzato.

A seguito delle pesanti accuse e vista la possibile violazione del segreto amministrativo sulla relazione, il Partito Democratico ha subito richiesto le dimissioni di Donzelli e Delmastro. Dal punto di vista legale è in atto una indagine da parte della procura di Roma che accerterà la presenza o meno di segreto sulla relazione.

Sull’argomento è intervenuta anche la Presidente del consiglio Giorgia Meloni tramite una lettera al corriere della sera, nella quale invitava tutti a smorzare i toni e tornare a concentrarsi sul pericolo anarchico.

Il pericolo anarchico

Corteo Anarchico a Milano – Corriere della Sera

Il caso Cospito non ha avuto solo un risvolto politico ma anche un risvolto sociale dato da una recente crescita dell’attività anarchica: Lo abbiamo visto con manifestazioni anarchiche a Milano, Roma e nelle principali città di Italia; lo abbiamo sentito attraverso le minacce riportate dai media a Donzelli, Tajani e a decine di altre personalità pubbliche e lo viviamo tramite un clima di tensione che non pare affievolirsi.

Ultima Modifica: 14 Febbraio 2023