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Decreto bollette, dal taglio dell’Iva al bonus famiglie: cosa prevedono i 22 articoli

Pubblicato in Gazzetta Ufficiale, il Decreto bollette composto da 22 articoli è entrato in vigore.

Decreto bollette

E’ stato approvato, nel corso dell’ultima riunione del Consiglio dei Ministri, il Decreto Bollette. Sarà volto a destinare nuovi aiuti, alle famiglie e alle imprese italiane, in seguito ai disagi vissuti nel corso dell’ultimo anno a causa del caro-bollette. Il nuovo decreto contiene 22 articoli e tocca molteplici ambiti, da quello sanitario a quello sociale, per un valore totale che sfiora i cinque miliardi.

Le misure verranno valutate e ridisegnate su base trimestrale seguendo l’andamento socio-economico proveniente dalla variazione del prezzo del gas, con l’unico fine di contenere il possibile l’aumento delle spese. Il decreto bollette è entrato in vigore dal 1 aprile e conferma la maggioranza delle misure che erano già attive, aggiungendo delle novità.

EFFETTO IVA E ONERI SULLE BOLLETTE

La prima misura ad essere confermata è il taglio dell’IVA del 5%, prorogandolo anche per il periodo che va dal 1 aprile al 30 giugno. Inoltre, il decreto prevede l’azzeramento degli oneri di sistema per il prossimo trimestre e la riduzione dei prezzi del gas naturale all’ingrosso, fino a 5.000 cubi, confermandolo però solo per il mese di aprile e in proporzione ridotta – circa il 35% totale del valore applicato tra gennaio e marzo – rispetto allo scorso decreto.

Consiglio dei Ministri riunito per il decreto bollette
Consiglio dei ministri

L’INTRODUZIONE DEL BONUS FAMIGLIE

La novità più rilevante è però il Bonus Famiglie che verrà introdotto a partire dal 1° ottobre 2023 – valido per i mesi di ottobre, novembre e dicembre – con l’intento di incentivare i nuclei famigliari. Il bonus verrà attivato nel caso in cui la media del prezzo giornaliero del gas naturale presente sul mercato varchi una determinata soglia.

Inoltre, verrà erogato in quota fissa per tutti i cittadini e senza alcuna limitazione o vincolo di reddito: sarà responsabilità dell’Autorità di Regolazione per Energia reti e Ambiente (ARERA) stabilire il grado del contributo e le modalità. In aggiunta, sono stati prorogati, fino alla fine del prossimo trimestre, sia il bonus sociale, che le riduzioni sulle bollette di luce e gas per le famiglie con ISEE fino a 15mila euro, interessando circa 4.5 milioni di nuclei famigliari.

LA RICERCA DELLA PACE FISCALE

Il decreto prevede anche una maggior quantità di tempo per sanare potenziali irregolarità formali, oltre al ravvedimento sociale. Difatti, è stata posticipata, dal 31 marzo al 31 ottobre, la data della prima rata di pagamento per regolarizzare le violazioni, le irregolarità, l’inosservanza di adempimenti e obblighi e le infrazioni di natura formale che sono state compiute fino al 31 ottobre 2022. Al contempo, il pagamento della prima rata, per quanto concerne il ravvedimento speciale – per le dichiarazioni entro e non oltre il 31 dicembre 2021 –, è stato posticipato dal 31 marzo 2023 al 30 settembre 2023.

Pace fiscale
Pace fiscale

L’IMPATTO SUL SISTEMA SANITARIO

Viene toccato anche l’ambito sanitario all’interno del nuovo decreto, dove sono stati stanziati 1.1 miliardi di euro, con l’intento di: “limitare l’impatto del payback dei dispositivi medici sulle aziende del settore”.  A causa della carenza di personale, che sta creando gravi deficit all’interno del sistema sanitario nazionale, gli enti pubblici e le aziende potranno incaricare a terzi i servizi medico-infermieristici.

Con una limitazione però: potranno essere incaricati solo ed esclusivamente – per un periodo fino a 12 mesi in reparti di emergenza-urgenza – operatori che si servano di personale sanitario in possesso dei prerequisiti professionali, previsti dai dettami sviluppati in base agli standard di qualità dei servizi sanitari di cui andranno ad occuparsi.

Viene riconfermato, in ottica imprese, il credito d’imposta. A differenza dal trimestre precedente, però, diventerà valido solo al raggiungimento di una determinata soglia di prezzo, andando a diminuire in caso di soglie inferiori, con il 20% per gas e energia e il 10% per i restanti. Un’ulteriore nota per quanto riguarda imprenditori che, oltre a produrre, cedono energia fotovoltaica. Viene garantita, in relazione alla quantità di energia venduta, un’imposizione fiscale più vantaggiosa, fondata sul prezzo medio di cessione dell’energia. 

Ultima Modifica: 5 Aprile 2023

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