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La Cina riapre al mondo dopo 3 anni di chiusura

La Cina riapre al mondo dopo 3 anni Zero Covid Xi Jinping

L’8 gennaio scorso la Cina ha riaperto le frontiere dopo 3 anni di chiusura

A novembre 2022 si sono verificate delle proteste in molte piazze della Cina sempre più pressanti e partecipate, con scontri e arresti. I manifestanti alzavano dei fogli di carta bianchi in dissenso verso la politica di censura cinese, e chiedevano una svolta democratica e le dimissioni del presidente Xi Jinping. Si sono verificate in luoghi importanti come Shanghai, Wuhan, Pechino, Hong Kong. In quegli stessi momenti era incendiaria anche la situazione in Iran, che non accennava a placarsi per la contrapposizione del governo ai manifestanti. A differenza dell’èlite iraniana, il governo di Xi è andato incontro ai manifestanti per far cessare le proteste. Le pressioni arrivavano anche dagli imprenditori cinesi che vedevano il default di molte aziende. Dichiarando di aver sconfitto il Covid, il governo cinese ha effettuato un’importante e repentina inversione di marcia rispetto alla politica ‘Zero Covid’ che imponeva pesanti lockdown e limitazioni alla circolazione. Il dicembre 2022 Xi ha annunciato che agli inizi di gennaio sarebbero state revocate le misure proibitive interne ed aprendo le frontiere.

L’effetto per i viaggiatori

Oggi, i viaggiatori in arrivo non devono più sottoporsi alla quarantena, nemmeno presso il domicilio. È sufficiente un test PCR negativo effettuato 48 ore prima del volo. Dopo la riapertura, moltissimi cinesi sono partiti da Hong Kong per rivedere i propri familiari nella Cina continentale, prendendo d’assalto gli aeroporti. Il South China Morning Post ha quantificato l’afflusso in 500.000 passaggi di frontiera giornalieri tra Hong Kong e la Cina.

Conseguenze sui contagi in Cina

L’apertura non graduale ha effettivamente fatto aumentare i casi di Covid. I cinesi sono stati vaccinati con una soluzione molto meno efficace di quella occidentale, quindi sono risultati anche molto più esposti al contagio. Ad aggravare la situazione ci sono i dati del Centro cinese per il controllo e la prevenzione delle malattie, che ha riportato a fine dicembre, quindi prima dell’apertura, come quasi il 20% della popolazione fosse infetto. Airfinity, un’azienda britannica di elaborazione di dati sanitari, stima che ci siano 1 milione di nuovi casi al giorno.

Aumenta il commercio globale

Per ora i prezzi del greggio per ora sono rimasti stabili. Anche se ci sono forti timori per il rallentamento dell’economia globale e il previsto aumento delle scorte di petrolio negli Stati Uniti. La compensazione potrebbe arrivare dalla ripartenza della Cina. Infatti Goldman Sachs stima un rialzo dei prezzi dei prodotti petroliferi, gas e semi di soia causati dalla rinvigorita domanda Cinese. Pechino è il primo importatore a livello mondiale di gas, quindi questa sua riapertura sottrarrà volumi all’UE. Ma per ora non si prospettano problemi. L’elevato stoccaggio di gas dovrebbe garantire una fornitura senza razionamenti anche nel 2024. Oltre a questo lato negativo, ce n’è uno positivo ben più importante. Con la riapertura della Cina arriverà uno stimolo importante per il commercio europeo. Inoltre potrebbe alleviare i problemi causati dall’inflazione, mettendo sul mercato beni a basso costo.

Ultima Modifica: 1 Febbraio 2023

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