Il primo Decreto legge del 2023: il D.L. Ong.
La questione “Fiducia”
La Camera, ha confermato la fiducia al Governo: 202 sono stati i sì contro i 136 no. Il testo passerà poi al Senato per il voto finale.
Gli obiettivi – a detta del governo Meloni – del primo Decreto legge del 2023, sono quelli di :
- assicurare l’incolumità delle persone recuperate in mare;
- tutelare l’ordine e la sicurezza pubblica.
Ma andiamo a vedere nello specifico di cosa tratta e come è strutturato il D.L. Ong in questione.
Il D.L. Ong: la struttura
Il D.L. Ong introduce, come già detto in precedenza, nuove regole per il salvataggio dei migranti in mare, modificando di fatto il Decreto Lamorgese e regolando nello specifico la questione dei salvataggi multipli.
Ma cosa cambia?
Il Decreto introduce, in sostanza, dei requisiti più stringenti in quei casi in cui l’Esecutivo non può utilizzare il divieto di approdo. In tal modo, per poter procedere con le operazioni di soccorso, quest’ultimo è da escludere solo quando vengono soddisfatte 6 condizioni, che sono poi la novità del D.L. Ong.
- Condizione nr° 1: la nave che effettua operazioni di soccorso deve avere ogni autorizzazione rilasciata dallo Stato bandiera, nonché i requisiti di idoneità tecnico- nautica;
- condizione nr° 2: le persone soccorse devono essere prontamente informate della possibilità di chiedere protezione internazionale e, chiunque ne faccia richiesta, è obbligato a fornire i propri dati;
- condizione nr° 3 : l’assegnazione del porto nel quale sbarcare deve essere chiesta immediatamente, non appena si verifica l’evento di salvataggio;
- condizione nr°4: il porto assegnato deve essere raggiunto senza alcun ritardo al fine di completare le operazioni di salvataggio;
- condizione nr° 5: devono essere fornite tutte le informazioni alle autorità marittime, al fine di ricostruire dettagliatamente le operazioni di soccorso;
- condizione nr° 6: le modalità di ricerca in mare non devono essere in alcun modo di impedimento per raggiungere il porto assegnato in tempo e non devono creare situazioni di pericolo a bordo.
Cosa si evince dalla struttura di questo Decreto legge?
Sicuramente si può desumere che nel momento in cui viene effettuato un primo salvataggio, il comandante, diretto verso il porto assegnato, non può in alcun modo prestare ulteriore soccorso, seppur dinanzi ad una nuova situazione di pericolo.
E’ importante però sottolineare che la Carta Costituzionale, sancisce l’obbligo di soccorso all’art. 98 della Convenzione di Montego Bay.
Quindi, al momento, questo Decreto sembrerebbe esigere il perfetto contrario.
Informati, con la politica “in tasca”!
Ultima Modifica: 17 Febbraio 2023